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l'Ottagono

I Giardini Fioriti di Ol'Mar


l'OTTAGONO



L'ottagono è figura cristiana della resurrezione e perciò anche del compimento escatologico della creazione, dell'uomo e della storia. Molte Chiese Cristiane, molti Battisteri, Moschee Mussulmane e Templi Buddisti sono ottagonali e quindi con pianta centrale sotto forma di ottagono. Il vescovo di Milano Ambrogio introdusse la forma dell'ottagono nei battisteri per sottolineare il significato del battesimo, l'unione dell'infinito Dio, con il finito uomo. L'otto geometrico è una sintesi tra la materialità del quadrato e la spiritualità del cerchio e, come la poesia, confine tra terra e cielo. Il numero otto è, fra i simboli più antichi, uno dei più significativi. Questo è il numero della rosa dei venti, della Torre dei Venti ateniese e dei petali del loto. Nella terminologia buddista rappresenta i sentieri della Via; gli appartengono il senso della misura e ponderatezza, il senso di responsabilità ed il senso della giustizia. Otto è il numero degli immortali della mitologia cinese ed è un numero magico nella fisica nucleare moderna: la materia trova la sua «pace» sulla base del numero otto. I chimici la chiamano regola dell’ottetto: se un atomo ha otto elettroni nella sfera esterna smette di reagire con gli altri elementi (succede ai gas nobili). Otto, in quel contesto, è il solo numero che va bene, quello che regola la chimica, il numero dell’equilibrio. Il numero per il quale il neon non brucia al passaggio della corrente. Otto è il numero pietrificato ricorrente negli elementi architettonici del Castel del Monte, labirinto del XIII secolo ed edificio, dal significato cosmico, commissionato da Federico II. Nel Taj Mahal, “Una lacrima di marmo ferma sulla guancia del tempo” (Rabindranath Tagore), mausoleo fatto costruire nel 1632 dall'imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie Arjumand Banu Begum, le otto torri ottagonali, le stanze ottagonali poste agli angoli del mausoleo, in corrispondenza cioè dei lati corti dell’ottagono di base, e lo spazio della stanza principale definito da otto archi ogivali, tutti aperti, che permettono il collegamento con le otto stanze circostanti, evocano il Paradiso concepito, nel Corano, come una montagna conica a otto piani, fatti di metalli sempre più preziosi man mano che si sale verso la cima. In questo Paradiso i fedeli godranno nei giardini delle delizie, dove sono fiumi limpidi, fiumi di acqua pura, di latte, di vino, di miele: dove sono frutti meravigliosi; dove non c'è sole bruciante né gelo, ma eterna primavera, preziosi tappeti, vasi d'argento dove bere l'acqua della fonte Salsabil, mista a zenzero, dove saranno donne bellissime, dagli occhi con l'iride nera, che saranno le spose dei beati. Nella meravigliosa Domus Aurea voluta da Nerone la sala ottagonale finisce a cerchio nella volta da dove entra la luce splendente del sole. Il numero otto, di volta in volta, è stato lasciato come segno di percorsi iniziatici, così come indicato dall'albero sephirotico, percorso iniziatico anch'esso, e che trova il suo compimento nel numero nove, celato alla vista perché ne rappresenta la sintesi. La stella a otto punte simboleggia la stella del mattino e la Madre di Dio, ma anche le otto beatitudini evangeliche. Nella simbologia cristiana l'ottavo giorno rappresenta la Trasfigurazione e il Nuovo Testamento. Dopo i sei giorni della creazione e dopo il settimo, il sabato, l'ottavo annuncia l'Eternità, la Resurrezione di Cristo e quella dell'uomo. L'ottagono ricorda la possibilità e la promessa di Eternità che è stata concessa all'uomo, l'inizio della trasfigurazione, il confine ed il superamento degli istinti animali verso un destino più alto e l'ottagono, nel fonte battesimale dove si origina il cambiamento, indica la nuova via, il superamento del mondo terrestre verso una straordinaria vita in cui regna l'amore.

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